Se esistono libri profetici, il capolavoro
di Orwell è uno di questi. 1984 è un paradigma visionario della società moderna
e, nell'Era
della comunicazione in cui tutto è diventato “social”, è un degno classico della letteratura mondiale.
Il “social” di Orwell è l'ideologia del Soc.Ing., il Socialismo Inglese dotato di forme di oppressione e controllo simili a una Stasi o a un
Kgb, con la differenza che il
Grande Fratello possiede anche i pensieri dei suoi cittadini.
Il protagonista Winston Smith viene
scoperto come "psico-criminale", proprio perché pensa con la propria testa,
estrema forma di libertà che gli è rimasta.
Riuscirà il Grande Fratello, amato da tutti
i sudditi, a con-vincere l’irriducibile logos individuale, il cogito "dell'ultimo uomo rimasto in Europa" che si
ostina a dubitare del pensiero formulato dal partito-massa per la nazione?
Che nella finzione
del libro i nemici della libertà di pensiero siano lo Stato, il terrore e l'ideologia e nella realtà di oggi siano le subdole forme di controllo del
marketing, la coazione a consumare, la cultura dominante dello show-business, l'erodersi progressivo nonché volontario di qualsiasi sfera di privacy e lo strapotere dell’interconnessione che trasforma le
persone in account e la loro vita non più nemmeno in uno spettacolo da reality ma semplicemente in un file digitale accessibile con un clic, poco cambia.
Sulla scorta di questa idea hanno già proseguito altri artisti, come i fratelli Wachowski in Matrix o Peter Weir in The Truman Show.
Quello che resta in mezzo, alla fine, in un caso come nell'altro, è sempre un uomo-massa agito inesorabilmente da istanze altre e superiori.
Quello che resta in mezzo, alla fine, in un caso come nell'altro, è sempre un uomo-massa agito inesorabilmente da istanze altre e superiori.
Edizione scelta: Classici moderni, Oscar
Mondadori, 6,90 €.
Lettura adatta a tutti.
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